Elia Volpi e Wilhelm von Bode

Anno/Year 2022
578 pagine/pages
200 illustrazioni/illustrations.
17x24 cm.
ISBN 9788833841311
€40.00





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Patrizia Cappellini

Elia Volpi e Wilhelm von Bode
Fotografia e commercio d’arte tra Firenze e Berlino, 1892-1927

Elia Volpi e Wilhelm von Bode. L’antiquario che ha legato il suo nome a quello del trecentesco Palazzo Davanzati e l’ideatore del Kaiser Friedrich Museum. Firenze e Berlino, nell’era dei grandi musei europei. Incrociando i dati derivanti dalle lettere scritte da Volpi a Bode con quelli iconici e materiali delle fotografie conservate nel Fondo fotografico Volpi, questo libro ricostruisce la storia di una lunga relazione commerciale. La prima parte della monografia indaga il contesto storico e legislativo del tempo e, sulla base di nuove fonti archivistiche, aggiorna la storia dell’attività di Elia Volpi, finora conosciuto come il mercante che ha esportato negli Stati Uniti il gusto per l’arredo dell’antica casa fiorentina e visto qui, infatti, nei suoi rapporti con Bode e l’area Mitteleuropea. Particolare importanza viene data alla fotografia: nella sua veste iconica ci permette di dare un’immagine alle tante opere oggetto delle trattative tra i due, nella sua veste materiale e funzionale ci invita a indagare su come l’antiquario Volpi studiasse le opere che vendeva, come impiegasse questo strumento fondamentale nel lavoro di tutti i giorni. Seguono, nella seconda parte, le lettere inviate da Volpi a Bode, trascritte e annotate, dalle quali prendono vita i rapporti umani e commerciali, le trattative, le strategie di vendita, le astuzie, gli scambi di opinione che avevano per oggetto un genere di merce molto particolare, le opere d’arte.

l periodo dell’Italia postunitaria coincise con l’età d’oro per il mercato dell’arte e il collezionismo e, in parte, anche con l’epoca dei grandi musei europei. Tra questi, il Kaiser Friedrich Museum di Berlino era il luogo destinato ad accogliere l’arte del Rinascimento e Wilhelm von Bode fu l’ideatore e l’autorevole riferimento di questo progetto. A Firenze, popolata allora da mercanti, collezionisti, amatori e botteghe artigiane, Bode incontrò numerosi antiquari dai quali acquistò opere per il “suo” museo e i suoi facoltosi amici collezionisti. Tra questi antiquari, oltre al celebre Stefano Bardini, vi era anche Elia Volpi conosciuto fino ad oggi soprattutto per i suoi contatti con i grandi collezionisti americani e per il restauro e la riapertura di Palazzo Davanzati. La presente monografia analizza la lunga relazione commerciale tra Elia Volpi e Wilhelm von Bode, sulla base delle lettere inviate dal mercante allo studioso e del Fondo fotografico Volpi che conserva ancora oggi le fotografie che egli usava quotidianamente nella sua attività. Il libro propone inoltre un aggiornamento della poliedrica figura di Volpi artista, restauratore e antiquario-conoscitore, dei suoi rapporti con Stefano Bardini, della vicenda dei falsi Dossena ed entra nel suo studio-bottega per indagarne il ruolo di “consumatore” di fotografie, indispensabili nella sua attività quotidiana di studio e promozione delle opere d’arte che vendeva.


Indice

7 - Storia di una ricerca

17 - Parte Prima
18 -  Abbreviazioni

19 Capitolo I
Elia Volpi e il mercato dell’arte tra Firenze e Berlino, 1892-1927

19 - 1.1 Collezionismo, mercato dell’arte e tutela nell’era dei grandi musei.
Il contesto storico-legislativo
45 - 1.2 Elia Volpi pittore, “riparatore” e mercante d’arte: stato dell’arte
e nuove ricerche
62 - 1.3 «Mi manca il diavolo che mi porti». I primi contatti tra Elia Volpi
e Wilhelm von Bode e possibili aperture di studio verso nuovi mercati
76 - 1.4 L’asta Bardini del 1918
84 - 1.5 Gli ultimi anni di attività e alcune considerazioni sulla vicenda
dei falsi Dossena

93 - Capitolo II
La fotografia come risorsa euristica per lo studio del mercato antiquario: il fondo fotografico di Elia Volpi

93 - 2.1 Il Fondo fotografico Volpi nella Donazione Vannini Parenti
del Kunsthistorisches Institut in Florenz: dalla pratica archivistica
alla narrazione storica
97 - 2.2 La fotografia per il mercato dell’arte: alcuni aspetti sull’utilizzo
e la committenza
108 - 2.3 La formazione del Fondo Volpi e il problema della “presenza”
112 - 2.4 L’officina dell’antiquario-connoisseur

135 - Parte prima: Appendice iconografica

153 - Parte Seconda
155 - Lettere di Elia Volpi a Wilhelm von Bode
387 - Parte seconda: Appendice iconografica

483 - Appendice
503 - Elenco delle didascalie alle immagini
519 - Indice dei nomi
535 - Bibliografia Citata

 






Patrizia Cappellini ha conseguito nel 2012 il diploma di Specializzazione in Beni Storico-artistici presso l’Università degli Studi di Firenze e nel 2019 il Dottorato di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università degli Studi di Udine. I suoi ambiti di ricerca interessano la storia della fotografia, la critica d’arte e il collezionismo. Recentemente ha dedicato i suoi studi all’uso della fotografia nel mercato dell’arte, pubblicandone i risultati in riviste specializzate. Ha partecipato in veste di relatrice a convegni nazionali e internazionali, presso il CAA di New York, il Museo del Novecento di Firenze, il Kunsthistorisches Institut in Florenz, il Museo Calouste Gulbenkian, l’Università di Berna, Villa Vigoni, l’Università di Zagabria. Dal 2013 al 2015 ha collaborato con il Museo di Palazzo Davanzati per la catalogazione, mediante scheda F dell’ICCD, dell’archivio fotografico di Elia Volpi. Nel 2015 è stata borsista presso i Musei Statali di Berlino nell’ambito dell’Internationales Stipendienprogramm. Dal 2019 collabora con la Soprintendenza di Firenze al progetto di catalogazione dei monumenti e dei reperti della Grande Guerra.Hola