Moreno Neri, nato sotto il segno dell’Ariete nel 1954, è discepolo della Tradizione unica e universale, specialmente di quella occidentale, classica e umanistica che dall’antichità giunge fino al Rinascimento. Vive a Rimini, dove negli spensierati anni ’80 e ’90 è stato un noto imprenditore di eventi culturali e luoghi del loisir. Dal 2000 si è dedicato alla scrittura, curando, commentando e traducendo (dall’inglese, dal francese e dal greco antico) per un quinquennio opere su Pletone, sul Tempio Malatestiano e su Sigismondo Pandolfo Malatesta, uno dei patroni della rinascenza neoplatonica. In questo mannello di traduzioni, curatele e collaborazioni si trovano, tra gli altri, Charles Yriarte, E.M. Forster, Aldous Huxley, Ezra Pound, Adrian Stokes, Henry de Montherlant, Charles Mitchell, Maria Grazia Pernis, Laurie Schneider Adams, Giuseppe Scaraffia e Silvia Ronchey. Ma nella sua città ha incontrato perlopiù persone con una lunga esperienza nei roghi e nel saccheggio. Nel 2006 è stato scoperto da Giovanni Reale che gli ha affidato il compito dell’edizione completa delle opere del bizantino Pletone, “principe dei filosofi del suo tempo”. Per le collane filosofiche dirette da Reale ha pubblicato Macrobio / Commento al sogno di Scipione (2007), Giorgio Gemisto Pletone / Trattato delle virtù (2010) e Gotthold Ephraim Lessing - Johann Gottfried Herder / Dialoghi per Massoni (2014).
È caporedattore de L’Acacia Rivista di studi esoterici e membro del Comitato Scientifico di nuovo Hiram Rivista del Grande Oriente d’Italia. Molti suoi inediti su carta sono online su internet, indizio sicuro del fatto che scrive più di quanto pubblichi. La sua prossima pubblicazione è la traduzione e commento del “codice” 247 “A Platone in difesa della retorica” di Elio Aristide in Fozio / Bibliotheca; a cura di Luciano Canfora. Sta ultimando la raccolta degli scritti politici di Pletone sotto il titolo Siamo Elleni, cui seguirà l’edizione dei suoi due trattati antiaristotelici.

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In cerca di Ipazia

Il messaggio di Ipazia è, dunque, chiaro: in primo luogo realizzazione di ciò che realmente si è, in secondo luogo una continua pratica spirituale da soli o in compagnia di persone – non importa se uomini o donne – che desiderano ugualmente perfezionarsi e, conseguentemente, la tensione alla costruzione del mondo sensibile in cui si vive sulla base del modello cosmico contemplato o dell’ordine uni...
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