La citt e larchitettura  dellhomo sapiens 2.0

Anno/Year 2017
90 pagine/pages
6 illustrazioni/illustrations.
19x14,8 cm.
ISBN 978 88 99695 70 5
€12.00





Condividi la scheda di questo libro



Altre pubblicazioni di Pier Angiolo Cetica
L'Architettura dei Muri Intelligenti
La Casa Bio-Intelligente
La scelta di progettare

Pier Angiolo Cetica

La città e l’architettura dell’homo sapiens 2.0

 L’homo sapiens 2.0 si trova di fronte, per quanto riguarda l’architettura e la città ma non solo, a una serie di affermazioni convenzionali che, senza che ce ne accorgessimo, sono state assunte come una realtà praticamente intoccabile.
È bene iniziare a rivederle, quelle certezze, e a cercare di immaginare un nuovo sistema di pensieri più adatto alla condizione dell’homo sapiens 2.0 e al suo continuo mutare.
Per questo è necessario un primo screening che avvii una riflessione sul panorama delle idee correnti sull’architettura e sulla città, in modo da divenire consapevoli della loro ancora effettiva validità, oppure della loro progressiva obsolescenza che ci impedisce di vivere la realtà del nostro mondo, e anche di quello prossimo venturo.
Vengono perciò analizzati alcuni stereotipi che ci assillano e che non ci soddisfano più, cercando di capire, di immaginare quali sono le possibili alternative o, quantomeno, le possibili correzioni.
Il tutto cercando di ritornare ad una immaginazione che è stata fondamentale per lo sviluppo dell’homo sapiens fin dall’inizio della sua storia.
Un’immaginazione libera da schemi preconfezionati, libera da utilitarismi di qualunque specie, tesa a costruire paradigmi che ci siano più vicini e più comprensibili e condivisibili.
Un’immaginazione che potremmo definire come anarchica, soft, tutta nostra, buona per iniziare una nuova storia, almeno per quanto riguarda l’architettura e la città.






\"\"

 

Pier Angiolo Cetica

Negli anni mi sono specializzato in generalità, cercando di evitare la genericità riuscendoci -spero- il più delle volte. Questo interesse verso il generale è dovuto alla curiosità di sapere e di capire come stanno le cose al di là dei soliti discorsi che si fanno intorno ai soliti argomenti, nel tentativo di dare formulazioni corrette a problemi che appaiono ardui, se non impossibili da risolvere solo perché non sono visti in un quadro generale - appunto.
Il breve saggio sulla "Estetica del traffico" (Costa &Nolan, Ancona Milano 2000), che a molti è piaciuto e che ha innervosito (non so perché) tanti altri -specialmente alcuni assessori con la delega al traffico- e che qualche altro ha ritenuto fosse scontato e inconcludente, è uno dei risultati della mia curiosità e del mio desiderio di indagare sulla vera e completa natura dei problemi.
Uno scritto che ha fatto epoca, almeno a quel che mi continuano a dire in diversi senza che abbiano bisogno di adularmi, è "L\'edilizia di terza generazione" (Franco Angeli, Milano, 1993), che nacque a conclusione di uno studio, abbastanza lungo, sui metodi e sugli strumenti della gestione strategica applicati alla produzione edilizia, operando -naturalmente- sul generale. In quel testo c\'era, nei limiti della mia intelligenza e delle mie conoscenze, tutto quello che ruotava attorno alla produzione edilizia e che la condizionava e la caratterizzava.
La mia curiosità mi ha fatto fare delle cose molto prima del tempo dovuto. Vent\'anni fa partii con una ricerca su vecchi testi inglesi e francesi che trattavano dei sistemi di riscaldamento e ventilazione in Europa fino alla fine dell\'ottocento e gli inizi del \'900. Una ricerca che allora interessava soltanto a me e a pochissimi altri, ma che oggi è importante perché quei sistemi antichi sono pieni di suggerimenti attualissimi per climatizzare in regime di sostenibilità anche complessi di dimensioni considerevoli. Una sorta di architettura bioecologica ante litteram: non a caso il titolo della pubblicazione è "L\'architettura dei muri intelligenti" (Angelo Pontecorboli Editore, Firenze, 2004).
C\'è un libro che ha il titolo sbagliato ("La scelta di progettare", Angelo Pontecorboli Editore, Firenze, 2003) e del quale l\'editore si lamenta perché non si vende. È un mio cruccio, perché ho messo anni per scriverlo -anche se il risultato è contenuto, come dimensione- ed è il risultato pressoché conclusivo delle mie incursioni sulla generalità in architettura. Spero solo che pian piano qualcuno lo legga, tanto è come il vino: gli fa bene invecchiare e per diversi anni mantiene il buoquet.

Per quanto riguarda la parte biografica, sono nato in Val di Chiana nel 1931 (lo stesso anno nel quale è nata la Settimana Enigmistica, sulla quale sto scrivendo qualcosa di divertente), dove da diversi anni sto cercando di giocare a golf in un club a nove buche, riuscendo a tirare dove voglio almeno il settanta per cento delle palle che riesco a colpire.
Ho lavorato, molto, con mio padre architetto Aurelio; mi sono laureato in ingegneria a Bologna con Giovanni Michelucci; ho fatto carriera universitaria con Pierluigi Spadolini (di un generosità accademica senza pari) e sono divenuto ordinario di Tecnologia dell\'Architettura, passando poi a Progettazione Ambientale. Sono stato preside della facoltà di Architettura di Firenze, solo per alcuni mesi perché la cosa non è stata di mio gradimento. Per due lunghe tornate sono stato direttore di dipartimento cercando di fare del mio meglio.
Ora sono in pensione e ho scelto non a caso come indirizzo e.mail "cetica@libero.it".